ANCORA SULLA NOSTRA POLIZZA ESAMI

L’articolo di oggi trae spunto da una FAQ recentissima, a cui abbiamo dato ampio risalto e riscontro, pubblicandola il 29 aprile scorso. Per correttezza e completezza riportiamo il quesito in forma integrale:

Non sono un vostro candidato Trinity, ma sosterrò le prove Cambridge altrove. Ho letto la FAQ relativa alla polizza qualità del servizio, e mi è parsa troppo severa e restrittiva. Potreste offrire chiarimenti?”

Ovviamente abbiamo atteso prima di azzardare una risposta, e tuttavia siamo riusciti a darne una dal senso compiuto, completa, poco polemica. Vi riproponiamo la risposta.

“Gentile signor candidato/candidata Cambridge. Pensiamo di non chiedere troppo perché si metta in funzione la nostra polizza. Chiediamo che il nostro candidato abbia una normale tessere AiCS (è il minimo se iscritto sa noi) ed abbia pagato le quote previste dallo Statuto (come è giusto, del resto). Chiederemmo altresì che abbia pagato la tassa d’esame (cosa pretenderebbe, altrimenti se non avesse pagato l’esame?), e che non sia stato piuttosto assenteista (garantiamo chi ha seguito i nostri corsi non chi se li è saltati!). Due ultimi dettagli, per finire. Non distribuiamo inutili garanzie a chi si candida con noi per la prima volta in quanto non conosciamo le reazioni possibili in caso d’esame e le eventuali “ansie da prestazione” come si definiscono sotto l’aspetto psicopedagogico. Altresì, per chi ha avanzato un ricorso, la stessa istanza verrà gestita dal Trinity direttamente da Londra che, in caso favorevole, offrirà un altro esame gratuito.”

Ma a questo punto, una nota polemica la vorremmo accendere anche noi, visto che a scrivere era un candidato ad esame Cambridge, presuntivamente iscritto ad altra scuola ed ad altri corsi. Ed è proprio ciò che ci fa meraviglia, in quanto chiunque potrebbe accorgersi che per noi sottoporci ad un rischio simile, diciamo la verità, non ce la farebbe fare nessuno. Trattandosi di una cosa così elementare, ci troveremmo di fronte a due strade. O chi scrive è uno sprovveduto (preferiremmo dire un imbecille!); ovvero è una persona che vuole solo offendere, disprezzando la nostra professionalità. E’ ovvio che per noi comunque, e come un esame vada, è sempre un rischio che nessuno ci chiama a correre. Si tratta di una strana eventualità che potrebbe verificarsi: anche un momento di panico del candidato, anche una notte insonne, anche un problema  di varia natura, e colui che sembrava il miglior candidato (o comunque tra i migliori) rischia di fallire – e magari fallisce! Per quanto piccola possa essere questa possibilità, per quanto basso possa sembrare tale rischio, per quante stratte possano essere le nostre condizioni, per quanto bravi possiamo essere noi a preparare i candidati, un minimo di rischio c’è e ci sarà, ci sarà sempre. Eccome se ci sarà. Ed allora, oltre alla risposta già consegnata su Facebook e sul sito il 29 scorso, vogliamo dire quanto segue a questa persona che ha sollevato piccole critiche sulla nostra condotta.

Dal momento che è un candidato all’esame Cambridge, ben immaginiamo noi che starà seguendo una preparazione per tale esame, intuitivamente presso una scuola o scuoletta d’inglese. Ed allora proponiamo a questo candidato di chiedere a questa scuola (in Locri, in Siderno, in Ardore, in Bovalino, in altro paese) di offrire anche loro un segno di correttezza, mettendosi in gioco e supponendo la giusta ipotesi che chi sbaglia, paga! Noi lo facciamo da anni, e qualche volta ci è anche toccato di pagare. Pazienza. Lo abbiamo fatto col senso del rispetto e della correttezza che ci caratterizza. Per ora, in questo, anche in questo, noi siamo i più seri ed i migliori in campo. Quando, nell’agone delle scuole di inglese ci saranno tratti di serietà, allora le altre scuole potranno entrare in competizione con la nostra serietà intellettuale. Per adesso nulla, il vuoto, neanche a parlarne.

Noi rimaniamo in attesa.

Ma rimaniamo anche in attesa che gli altri, gli utenti delle altre scuole d’inglese, se ne accorgano!

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